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Paesaggio

LE DESCRIZIONI – Pillola 5

 Le descrizioni, sono uno degli aspetti più difficili da affrontare nella scrittura.

Un primo aiuto ci viene dalla famosa espressione show, don’t tell, quindi MOSTRARE e non raccontare.

Cosa vuol dire mostrare? Vuol dire rendere viva una scena, vuol dire creare un’immagine, ma anche coinvolgere di più il lettore: mostrando un fatto, questo viene visto direttamente dal lettore, senza il filtro del narratore.

Un esempio banale per descrivere un personaggio molto alto:

Raccontato: Luca è alto un metro e novantacinque centimetri.

Mostrato: Luca per entrare in cucina ha dovuto chinare la testa per non sbattere alla traversa della porta.

Però attenzione, ci sono delle eccezioni, perché ogni storia ha una sua esigenza (le esposizioni sono spesso necessarie per esempio nei libri di fantascienza, nei fantasy, nei gialli, nei romanzi storici).

A volte le esposizioni, le parti raccontate, servono a muoversi velocemente tra le scene più importanti. Se una storia fosse tutta mostrata sarebbe noiosa e pesante, per cui nei romanzi ci deve essere sempre un giusto equilibrio tra la parte mostrata e la parte raccontata.

Le parti espositive (raccontate) però devono essere brevi, limitate allo stretto indispensabile e connesse con la vicenda che si sta narrando, altrimenti appesantiscono l’azione e ne limitano l’efficacia. Ricordiamoci che l’esposizione è meno intensa e meno drammatica, perché il narratore si rivolge al lettore per riferire qualcosa, per dare delle informazioni e non per mostrare. Un’esposizione ci può essere utile, per esempio, per raccontare un antefatto, ma non deve mai prendere il sopravvento sulla trama, non deve soffocarla, deve essere invece subordinata alle necessità della trama.

Un consiglio è quello di inserire l’esposizione direttamente in una scena: per esempio, se dobbiamo fornire come informazione che il nostro protagonista ha una moglie lontana, si potrebbe far vedere che riceve una lettera da lei o si potrebbe inserire la stessa informazione in una riflessione o in uno scambio di battute con un altro personaggio.

ULTERIORI CONSIGLI

Inoltre, per riuscire a fare una buona descrizione dobbiamo:

  • Usare i cinque sensi, calandoci nella storia, immaginando di essere lì accanto ai personaggi, abbandonandoci alla vista, ai rumori, al tatto, ai profumi, al gusto.
  • Dare rilievo ai dettagli: i particolari fanno prendere forma al personaggio, al luogo, al mondo narrato. Ovviamente non bisogna eccedere, altrimenti il lettore si stanca.
  • Immedesimarci con i personaggi provando a scambiare la nostra vita con la loro.
  • Scegliere bene le parole da usare: evitiamo aggettivi inutili, avverbi inutili, frasi fatte e metafore sentite mille volte. Chiediamoci se tutte le parole che abbiamo usato sono veramente necessarie, se aggiungono qualcosa o se sono solo un esercizio di stile. Le parole che usiamo devono comunicare un pensiero preciso.

Lo scrittore spesso rimane abbagliato dal fascino di costruzioni elaborate, dimenticando lo scopo principale. A lui accade esattamente quello che accade a Pigmaglione (narrato da Ovidio nelle Metamorfosi): si innamora della statua che egli stesso ha scolpito a cui arriva a infondere vita attraverso l’intervento divino.

Sprigionare liberamente la fantasia non vuol dire che il lettore apprezzi il prodotto finale. Per cui ricordiamoci che bisogna narrare una storia e non dare sfogo all’immaginazione!

Se avete perso le altre pillole di scrittura potete trovarle qui:

Idea base: come iniziare a scrivere un romanzo – Pillola 1

Fabula, Intreccio e Scaletta – Pillola 2

Il Narratore, il Punto di Vista (o Focalizzazione) – Pillola 3

La divisione in tre atti – Incipit e Finale – Pillola 4

A questo punto tocca a voi. Scrivete una descrizione e postatela in modo da poterla commentare insieme.

Buona scrittura!

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