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Il Narratore, il Punto di Vista (o Focalizzazione) – Pillola 3

Nei precedenti articoli abbiamo parlato dell’Idea di base, di Fabula, Intreccio e Scaletta, quindi abbiamo le idee chiare sulla trama.

Siamo pronti per la stesura del nostro romanzo? No. Prima di procedere dobbiamo avere anche le idee chiare sul Narratore e sul Punto di Vista.

IL NARRATORE: chi è costui?

È la voce di colui che narra la storia, ma attenzione, non va confuso con l’autore.

L’autore scrive la storia che il narratore racconta.

Può essere:

INTERNO ALLA STORIA (intradiegetico, sta dentro alla narrazione e partecipa all’azione): può essere il protagonista (narra in prima persona singolare. Il lettore si immedesima meglio nelle sue azioni e nei suoi pensieri, ma la realtà viene filtrata: il lettore si cala nei panni del protagonista con i suoi limiti e il suo punto di vista su tutto e non avrà mai la conoscenza dell’intera vicenda. Il narratore in prima persona può essere quindi anche inaffidabile e inattendibile, o perché fraintende ciò che accade, o perché volutamente dice falsità); può essere anche un personaggio secondario che partecipa alla storia (narra sempre in prima persona, ma in realtà è una terza persona camuffata, è un espediente per non utilizzare la terza persona: esempio il Dottor Watson che narra le vicende del protagonista Sherlock Holmes); oppure può essere un narratore che riferisce su fatti del passato che ha vissuto come protagonista.

ESTERNO ALLA STORIA (extradiegetico, sta fuori dalla narrazione, non partecipa all’azione): si limita a raccontare gli eventi in terza persona singolare. In genere è onnisciente (vedi di seguito) e non esprime pensieri o giudizi (è nascosto), ma può anche palesarsi e fornire anticipazioni (un esempio è la classica frase: ma lui non sapeva ancora che le cose sarebbero andate diversamente). Il lettore è a conoscenza di tutto ciò che sa il narratore.

ONNISCIENTE: conosce presente, passato, futuro, è al corrente dei pensieri dei personaggi e di tutto ciò che accade (un esempio lo troviamo nel romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni o in Guerra e Pace di Tolstoj).

NASCOSTO: racconta in terza persona gli eventi della storia, non esprime opinioni, scopre le cose insieme al lettore. Può fare supposizioni, ma potrebbero poi rivelarsi sbagliate.

NARRATORE IN SECONDA PERSONA SINGOLARE: è poco usato, è molto complesso, è la voce dell’autore espressa attraverso il narratore.

 

Un breve accenno ai livelli della narrazione:

Narratore di primo grado: è un unico narratore (prima o terza persona).

Narratore di secondo grado: il narratore lascia la parola a un personaggio che racconta la storia.

 

Quindi prima di passare alla stesura del romanzo decidiamo qual è il narratore più adatto a ciò che vogliamo raccontare. A questo punto però il narratore dovrà scegliere il

PUNTO DI VISTA (o FOCALIZZAZIONE)

cioè l’angolo, la prospettiva da cui sono narrate le vicende, che può essere di tre tipi:

Focalizzazione Zero: questo punto di vista ha un narratore onnisciente, che sa tutto e conosce tutto (il narratore ne sa più dei personaggi e il lettore è accanto a lui).

Focalizzazione interna: questo punto di vista ha un narratore interno alla storia (protagonista o altro personaggio), quindi il narratore ne sa quanto i personaggi. Può essere:

FISSA: la storia è raccontata secondo il punto di vista di un solo personaggio dall’inizio alla fine (il lettore conosce solo ciò che conosce il personaggio).

VARIABILE: il narratore alterna il punto di vista di più personaggi (il lettore segue punti di vista diversi).

MULTIPLA: uno stesso fatto viene raccontato dai diversi punti di vista dei vari personaggi (il lettore conosce l’evento attraverso il punto di vista dei personaggi che lo raccontano, ma tutti aggiungono qualcosa facendo progredire la storia).

Focalizzazione esterna: questo punto di vista ha un narratore esterno e nascosto che si limita a raccontare ciò che avviene, senza lasciarsi coinvolgere. Non è onnisciente, non conosce i pensieri dei personaggi (spetta al lettore indagare la psicologia dei personaggi). La focalizzazione esterna è preferibile nei gialli, nei noir e nei thriller e nei romanzi di avventura.

 

Quale punto di vista scegliere? Non esiste una regola, ma bisogna sapere che il lettore è maggiormente coinvolto se partecipa attivamente, se è vicino alla scena.

Ci sono errori comuni a più autori, che vanno assolutamente evitati e allora ecco alcuni consigli:

  • non bisogna mai cambiare il punto di vista all’interno di uno stesso paragrafo.
  • se si sta usando la prima persona singolare con narratore interno non può intervenire un narratore onnisciente.
  • se si scrive in prima persona non si possono dare informazioni che quel personaggio non sa.
  • nei dialoghi il lettore deve sempre capire chi sta parlando.

 

Adesso tocca a voi. Quale narratore avete scelto per il vostro romanzo? E quale punto di vista?

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